Letture: The Price of Time: The Real Story of Interest di Edward Chancellor

In principio era il prestito, e il prestito era gravato da interessi. Per almeno cinque millenni le persone hanno preso e prestato a interesse. La pratica non è sempre stata popolare: nel mondo antico, l’usura era generalmente considerata uno sfruttamento, una potenziale via verso la schiavitù e la servitù per debiti. Eppure, con l’affermarsi del capitalismo dal tardo Medioevo in poi, le denunce degli interessi si sono attenuate, poiché gli interessi erano una ricompensa necessaria per i creditori che cedevano il loro capitale. E gli interessi svolgono molte altre funzioni vitali: incoraggiano le persone a risparmiare; consentono loro di attribuire un valore a beni preziosi, come case e ogni sorta di titoli finanziari; e ci permettono di valutare il rischio. Tutte le attività economiche e finanziarie si svolgono nel tempo. L’interesse è spesso descritto come il “prezzo del denaro”, ma è più corretto definirlo il “prezzo del tempo”: il tempo è scarso, il tempo ha valore, l’interesse è il valore temporale del denaro. Nei primi due decenni del XXI secolo, i tassi di interesse sono scesi più in basso che mai. Il denaro facile dopo la crisi finanziaria globale del 2007/2008 ha prodotto diversi effetti negativi, tra cui la comparsa di molteplici bolle speculative, una riduzione della crescita della produttività, lo scoraggiamento del risparmio e l’aggravarsi delle disuguaglianze, costringendo gli investitori a corto di rendimenti ad assumersi rischi eccessivi. Il mondo finanziario si trova ora tra l’incudine e il martello, e l’autore in questo volume ricco di spunti, ci spiega il perché, esplorando la storia dei tassi d’interesse e la loro funzione essenziale nel determinare come il capitale viene allocato e valutato. Per informazioni link al sito dell’editore  Atlantic Monthly Press