CfP: “Multinazionali italiane: un attore di lungo periodo” (deadline 7 aprile 2024)

Call for Papers promossa da Andrea Maria Locatelli, Giulio Mellinato, Valerio Varini, per una giornata di studi da tenersi nel mese di ottobre 2024

L’espansione delle aziende oltre i confini dei propri mercati d’origine è stata approfonditamente studiata dagli storici. La varietà di modelli organizzativi adottati è diventata un affascinante argomento di ricerca.
Studi esemplari sono stati condotti a partire da ambiti settoriali ben definiti. Ciò è particolarmente vero per un settore chiave della globalizzazione per la sua ampia diffusione: le “bevande alcoliche” (Da Silva Lopes, 2007). Mercato che per sue caratteristiche intrinseche apre le ricerche a una vasta gamma di prodotti, come il ricco paniere dei beni agroalimentari, fino a lambire i confini dell’intero mondo manifatturiero.
Questo ampliamento estende gli studi alle numerose imprese protagoniste dell’industrializzazione italiana e al suo sviluppo fino ai più recenti decenni di fine XX secolo. Esse hanno ottenuto successo attraverso la costruzione di marchi identificabili in primis dai consumatori, sensibili alla loro provenienza, come le comunità degli italiani migrati nei vari continenti.
Il presente progetto vuole indagare le modalità e i contesti all’interno dei quali le multinazionali italiane hanno avuto origine, all’interno di un’economia marginale rispetto alle più avanzate economie dell’Europa settentrionale e degli Stati Uniti. Vorremmo poi esaminare le caratteristiche specifiche dell’architettura aziendale adottata da queste aziende (Dunning, 1993; Wilkins, 2015, pp. 405-414; Jones, 2013), nonché la loro distinta capacità competitiva, raggiunta anche mediante l’affinamento delle proprie capacità comunicative fondate su intangible asset.
Il fine è comprendere il loro primo radicamento, durante la prima globalizzazione (Fitzgerald, 2015), per poi seguirne l’evoluzione durante i periodi di più intensa chiusura nazionalistica, tra le guerre, la loro riconfigurazione nei decenni post-bellici fino agli ultimi decenni del XX secolo, con l’affermazione delle “multinazionali tascabili” (Colli, 2002).
Questa prospettiva a lungo termine invita, anche in termini comparativi, a riesaminare la rilevanza delle multinazionali in economie a lungo considerate marginali e irrilevanti, come l’Italia (Toniolo, 2013), per la quale esiste solo un censimento disponibile riguardo all’esistenza di multinazionali prima del 1914. Secondo quella fonte solo sei entità estere sarebbero state collegate ad aziende italiane, mentre un’indagine più analitica rivela una presenza molto più ampia di multinazionali. Delineare un quadro più fondato permette di apprezzare come imprenditori lungimiranti siano emersi prima sul mercato interno, per poi espandersi oltre i confini nazionali (Piluso, Toninelli, 2002), sviluppando forme originali di organizzazione consolidatesi nei primi decenni del XX secolo (Da Silva Lopes & Casson, 2007, p. 661; Church, 1999, p. 410). Casi che, nonostante la loro singolarità, offrono notevoli spunti di analisi, soprattutto in relazione alle forme organizzative adottate e il loro radicamento nei mercati esteri. Si avrà particolare attenzione alle architetture organizzative ibride, informali, ovvero prive di strutture formalmente organizzate e gerarchiche. Inoltre si esaminerà l’evoluzione e lo sviluppo degli strumenti aziendali di penetrazione, specialmente, commerciale utilizzati dalle imprese italiane per affermare e consolidare la loro presenza internazionale.
Lo studio, in sintesi, si pone il quesito di come aziende multinazionali siano emerse in un paese ritardatario, ed intende esaminare le strutture organizzative che queste aziende hanno poi adottato nella loro espansione estera. A tale scopo, è necessario comprendere la loro “capacità di azione” (Eriksson, Johanson, Majkgård, Sharma, 1997) basata su specifici sistemi di comunicazione e adattamento ai mercati locali (Teece, 2007), tanto più che in alcuni casi noti la loro capacità di competizione si è sviluppata anche attraverso la collaborazione con aziende che operavano negli stessi mercati (Verbeke & Kano, 2015).
L’esame di questi casi consente di meglio delineare l’importanza delle multinazionali nello specifico dell’economia italiana fin dagli esordi della sua industrializzazione, anche rispetto ad una presunta irrilevanza (Onida, Berta, Perugini, 2013). Giudizio determinato da una concezione eccessivamente limitata delle multinazionali e da una sottovalutazione della varietà di soluzioni da loro adottate. Un’analisi più dettagliata degli anni cruciali all’inizio dell’industrializzazione porta a una valutazione più adeguata del ruolo delle imprese operanti nei settori tradizionali, anche mediante una accurata comprensione del ruolo svolto dalla leva del brand, nel decretarne il successo.
L’arco temporale permette di estendere l’analisi al succedersi di periodi segnati da alterne aperture agli scambi internazionali. Le chiusure nazionalistiche dei decenni seguiti alla prima guerra mondiale imposero la ricerca di soluzioni innovative, sia per gli aspetti organizzativi che della comunicazione, che dovranno essere adeguatamente esaminati.
Seguirono gli anni della Ricostruzione e dalla società dei consumi, congiuntura foriera di nuove opportunità di affermazione, come ben esemplificato dal noto caso Ferrero, per, poi, esaminare le modalità con sui le imprese italiane hanno affrontato i turbolenti anni ’70 e ’80; fino ai decenni finali del secolo nei quali si assistette alla già ricordata corposa affermazione delle “multinazionali tascabili”.
Gli esiti delle ricerche svolte finora propongono interessanti quesiti sulla accumulazione di conoscenze sui mercati, sulle relazioni sociali ed economiche sedimentatesi nel tempo, grazie al lavorio svolto dalle imprese pionieristiche, quali fattori determinanti per la comprensione dei più recenti successi.
In sintesi i temi oggetti della ricerca comprendono, senza esaurirli:

In sintesi i temi oggetti della ricerca comprendono, senza esaurirli:

  • Dalla definizione di multinazionale (Wilkins, 1988) completare un più accurato censimento delle multinazionali italiane.
  • Indagare forma e competitività delle soluzioni organizzative adottate nel tempo;
  • Il ruolo, la costruzione e l’evoluzione degli strumenti di comunicazione commerciale aziendale, specialmente dei brand;
  • Legami tra le differenti componenti dell’impresa, tra casa madre e filiali estere;
  • Aspetti finanziari nell’affermazione delle multinazionali italiane;
  • Legami tra le competenze accumulate e formazione di imprese multinazionali;
  • Gli effetti della concorrenza internazionale;
  • L’incidenza delle tecnologie sul favorire l’emergere delle multinazionali;
  • Comparazione internazionale;
  • Il ruolo della domanda con specifico riferimento alle comunità d’italiani all’estero

Tutti coloro che sono interessati ad approfondire le tematiche indicate sono invitati entro il 7 aprile 2024 a inviare il proprio interesse a partecipare alla ricerca con l’indicazione di un titolo. Sarà cura del comitato promotore vagliarne la coerenza in previsione di una giornata di studio, da tenersi nel mese di ottobre, con il fine di dare evidenza del “caso Italia” mediante una adeguata pubblicazione.

Bibliografia

Church, R. (1999). New Perspective on the History of Products, Firms, Marketing and Consumer in Britain and the United States since the Mid-Nineteenth Century. Economic history review. 52 (Aug. 1999)
Colli, A. (2002). Il quarto capitalismo. Un profilo italiano. Venezia: Marsilio.
Da Silva Lopes, T. (2007). Global Brands. The Evolution of Multinationals in Alcoholic Beverages. Cambridge: Cambridge University Press.
Da Silva Lopes, T. Casson, M. Jones, G. (2019) Organizational innovation in the multinational enterprise: internalization theory and business history. Journal of International Business Strategies, 50,1338-1358.
Dunning, J.H. (1993). Multinational Enterprises and the Global Economy. Wokingham, UK: Addison-Wesley.
Eriksson, K., Johanson, J. Majkgård, A. Sharma, D.D. (1997). Experimental Knowledge and Costs in the Internationalization Process. Journal of International Business Studies, 28 (2): 337– 360.
Jones, G. (2013). Entrepreneurship and multinationals: global business and making of the modern;
Onida, F. Berta, G. Perugini, M. (2013), Old and New Italian Manufacturing Multinationals Firms. In G. Toniolo (ed) The Oxford Handbook of the Italian Economy Since Unification. Oxford: Oxford University Press.
Piluso, G. & Toninelli, P. (2002). Managing a multinational network: organization, training and accountancy in Italian multinational banking (1910-1933). In H. Bonin, C. Bouneau, L. Cailluet, A. Fernandez, S. Marzagalli (eds) Transational Companies. 19th-20th Centuries. Paris: Plage.
Sáiz, Patricio, and Rafael Castro, eds. The Brand and Its History: Trademarks, Branding and National Identity. Routledge, 2022.
Teece, D.T. (2007). Explicating Dynamic Capabilities: The Nature and Micro foundations of (Sustainable) Enterprise Performance. Strategic Management Journal. 28, no. 13.
Toniolo, G. (2013) (ed) The Oxford Handbook of the Italian Economy Since Unification. Oxford: Oxford University Press.
Verbeke, A. & Kano, L. (2015). The New Internalization Theory and Multinational Enterprises from Emerging Economies: A Business History Perspective. Business History Review, Vol. 89, No. 3 (AUTUMN).
Wilkins, M. (2015). The History of Multinationals: A 2015 View. Business History Review, 89 (3).