Rivitalizzare il Settore della Ricerca in Italia: Nuove Iniziative del Governo


Nel recente dibattito sulla cosiddetta “fuga dei cervelli”, la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha offerto una nuova prospettiva. In un’intervista a La Stampa del 2 novembre, ha sottolineato che fermare questa fuga è un’impresa ardua e ha proposto un approccio incentrato sull’“attrattività dei cervelli”. L’obiettivo del Governo è ora di creare condizioni favorevoli per attirare i ricercatori in Italia, proponendo, tra le altre cose, un’imposizione fiscale limitata al 10% dello stipendio.

Michele Valentini, leader della community Gruppo Controesodo, ha offerto la sua visione in un’intervista con Virgilio Notizie. Secondo lui, l’Italia già dispone di normative efficaci per attirare i lavoratori dall’estero, come dimostrato dall’aumento del 40% dei rientri in un anno, dal 2020 al 2021. Questi dati includono 21.000 beneficiari che hanno approfittato del D

L Decreto Legge Crescita del 2019, che offre incentivi fiscali significativi per i primi cinque anni, estendibili per un altro quinquennio. Questi incentivi si applicano sia a chi acquista una casa in Italia sia a chi fonda una famiglia.

Tuttavia, Valentini solleva preoccupazioni riguardo a bozze di un decreto legislativo che potrebbe modificare l’attuale normativa, rendendo i requisiti per beneficiarne così stringenti da renderla praticamente inutilizzabile. Ciò potrebbe portare a confusione e incertezza tra coloro che stanno pianificando il rientro in Italia.

Particolarmente rilevante è il regime fiscale per i docenti e ricercatori che rientrano in Italia, che attualmente prevede una detrazione fiscale del 90% per sei anni, estendibile fino a 13 anni in certe condizioni. Secondo Valentini, non sono previste modifiche a questo regime, il che dovrebbe offrire una certa sicurezza ai ricercatori. Tuttavia, è importante notare che, tra i 21.000 beneficiari delle attuali normative, solo un migliaio sono ricercatori, il resto è costituito da professionisti altamente qualificati in vari campi.

La normativa attuale comprende anche benefici simili per i lavoratori che si spostano dal nord al sud dell’Italia, ma anche questo regime rischia di essere modificato nel progetto di decreto legislativo.

Fonte: A. Gennaro, notizie.virgilio.it, 3 novembre 2023 via Universitas Trends