L’Università di Urbino Carlo Bo ha annunciato l’apertura di un assegno di ricerca di un anno, con possibilità di rinnovo, sul tema affascinante e di grande rilevanza storica e sociale: “Lavoro, luoghi di lavoro e mobilità a Urbino e Pesaro in età preindustriale: una prospettiva di genere” – “Work, Workplaces and Mobility in Preindustrial Urbino and Pesaro: a Gender Perspective”. Il tutor di questo progetto sarà la Prof. Raffaella Sarti.
Il bando è disponibile al seguente link: Bando di Assegno di Ricerca e ulteriori dettagli possono essere trovati nella sezione assegni di ricerca dell’Università di Urbino Carlo Bo (Assegni di Ricerca). La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 20 gennaio 2024. I candidati selezionati per la fase successiva del processo saranno invitati a un colloquio orale telematico il 1° febbraio 2024 alle ore 15:00.
Questa iniziativa si inserisce all’interno del più ampio progetto Prin 2022 “Work, Workplaces and Mobility in Preindustrial Italy: a Gender Perspective”, coordinato a livello nazionale dal Prof. Andrea Caracausi (Univ. di Padova). L’unità di ricerca di Urbino, guidata dalla Prof. Raffaella Sarti, contribuisce attivamente al lavoro di questo gruppo di ricerca.
Il progetto mira a esplorare e approfondire la comprensione delle dinamiche di genere nei luoghi di lavoro durante il periodo preindustriale, concentrando l’attenzione su Urbino e Pesaro dal XVI al XIX secolo. L’obiettivo duplice del progetto è quello di identificare e quantificare le attività lavorative svolte da donne e uomini e di riconsiderare alcune delle categorie fondamentali utilizzate nella ricerca storica, quali il lavoro produttivo/improduttivo, retribuito/non retribuito, pubblico/privato, domestico/di cura/non domestico.
Il progetto prevede un’analisi inclusiva di tutte le forme di lavoro, sia quelle retribuite in forme monetarie che non, sia quelle svolte per il mercato che all’interno di reti di reciprocità familiari e comunitarie. Si esamineranno contesti sia urbani sia rurali, prestando particolare attenzione alle dinamiche di mobilità locale e a più lungo raggio. Le principali fonti di ricerca saranno costituite da documenti processuali conservati nell’Archivio di Stato di Pesaro e Urbino.

