Il 4 settembre 2023, nell’ambito del Polo di Scienze Sociali di Firenze, si è tenuto il secondo appuntamento di ARiSE. Divergendo dall’approccio convenzionale focalizzato unicamente sulla Storia economica, l’evento ha inaugurato le sue attività con una lectio magistralis particolarmente stimolante, incentrata su innovative prospettive culturali e sull’apporto di altre discipline scientifiche. Questa lezione ha arricchito il dialogo interdisciplinare, offrendo nuovi concetti e spunti intellettuali per esaminare l’evoluzione dell’umanità, dal sorgere delle prime comunità sino alla contemporanea ridefinizione dell’antropologia.
Un’apertura culturale

Il paleoantropologo Giorgio Manzi ha tenuto una lectio che ci ha condotto attraverso lo sviluppo della figura umana, dalle sue prime rappresentazioni, in cui emerge un richiamo al mondo spirituale che va oltre l’aspetto fisico. Questa fase ha segnato la creazione di un linguaggio simbolico articolato, collegato all’emergere dell’homo sapiens.
L’evoluzione umana ci ha portato a considerare l’epoca dell’Antropocene, un’era profondamente influenzata dall’azione umana, in cui abbiamo creato i rischi a cui oggi siamo esposti. In questa prospettiva, possiamo pensare all’umanità come all’asteroide che minaccia la Terra, con il nucleare, i cambiamenti climatici e la riduzione delle specie naturali, forse portandoci verso una sesta estinzione di massa, la nostra estinzione.
L’intelligenza umana è indiscutibile, ma la nostra specie risponde alle leggi della selezione naturale di Darwin, come tutte le altre. Notiamo che le differenze genetiche tra gli esseri umani e i primati non sono così significative (solo l’1,5% a livello genomico con gli scimpanzé). Dal punto di vista fisico, le differenze sono sorprendentemente poche, come il pollice opponibile e gli occhi frontalizzati, tratti tipici dei primati e categorizzati da Linneo nel XIX secolo. Va notato che l’evoluzione non è mai stata un processo lineare ma piuttosto ricco di interruzioni, cambiamenti e sviluppi.

Gran parte di queste evoluzioni hanno avuto luogo in Africa e si sono successivamente diffuse geograficamente in cicli anche nel territorio euroasiatico. L’ultima di queste migrazioni è stata quella dell’homo sapiens.
Le varie specie di primati possono essere distinte sia da eventi ambientali, come le eruzioni vulcaniche, che dalla competizione tra specie. Quando due specie occupavano la stessa nicchia ecologica e vivevano in simpatia, la specie più forte finiva per decretare la fine di quella meno efficiente, spesso a causa di pratiche di caccia e differenze fisiche. L’evoluzione è stata plasmata da una combinazione di fattori, tra cui casualità genetica, dinamiche ecologiche e il procedere storico degli eventi.
Presentazione dei Gruppi di Lavoro all’Incontro ARiSE
il pomeriggio è stato dedicato alla presentazione della attività dei diversi gruppi di lavoro. Questi gruppi si sono concentrati su diverse aree di interesse, ciascuna fondamentale per il progresso della ricerca in storia economica e il ruolo dell’associazione.
Gruppo di Lavoro “Ricerca”
Il Gruppo di Lavoro “Ricerca” si è concentrato su una serie di tematiche cruciali per il progresso della ricerca in storia economica. Inizialmente, è stato dedicato uno sforzo considerevole all’individuazione delle riviste specializzate che pubblicano lavori in questo campo. Questo sforzo ha portato all’elaborazione di un utile elenco di riviste, suddivise per fasce di rilevanza, che può servire da guida preziosa per i membri nell’ambito delle loro scelte editoriali.

Successivamente, il gruppo ha sviluppato linee guida per la valutazione della ricerca, tenendo in debito conto le attività svolte a livello locale, nazionale e internazionale. Questo processo ha posto un’enfasi particolare sull’originalità delle domande di ricerca, la chiarezza e la coerenza dei percorsi investigativi, nonché la rilevanza delle ricerche nell’ambito dell’evoluzione delle conoscenze in campo storico-economico.
Un aspetto significativo emerso durante l’incontro è stato l’importanza della sede di pubblicazione dei lavori di ricerca. Sebbene sia stato riconosciuto che la pubblicazione in lingua inglese possa facilitare l’accesso alla comunità internazionale, è stato altresì ribadito che la qualità di un contributo scientifico non può essere giudicata esclusivamente in base alla sua sede di pubblicazione.
Un punto di particolare interesse è stato l’analisi delle risorse disponibili per la ricerca, comprese le opportunità offerte dalle chiamate del PRIN e dalla “linea Sud”. Questa analisi ha rivelato un notevole successo degli atenei del Meridione italiano in progetti di ricerca.
Infine, il gruppo ha riconosciuto l’importanza di fornire linee guida per la partecipazione a bandi di ricerca internazionali e nazionali, oltre a promuovere bootcamp online finalizzati a sostenere la preparazione e la presentazione di proposte di progetti di ricerca. Questi sforzi riflettono l’impegno di ARiSE nel sostenere e promuovere la ricerca di alta qualità nel campo della storia economica.
Qui le riviste di fascia A in area 13. Ulteriori informazioni possono essere trovate nella nostra pagina di Risorse utili.
Presentazione dei Borsisti ARiSE
L’incontro è proseguito con la presentazione dei borsisti ARiSE, che hanno affrontato interessanti argomenti di ricerca. Sonia Schifano ha esaminato il tema della distribuzione della ricchezza in Sicilia dal XVI al XVIII secolo. Gianni Marciante ha esplorato la correlazione tra istruzione e fertilità in Italia tra l’8 e il 900. Tommaso Brollo ha analizzato la crisi della fiera dei cambi di Lione attraverso i libri contabili della famiglia Capponi nel XVI secolo. Infine, Fabrizio Ansani ha esaminato l’economia di guerra nel Quattrocento, concentrandosi su aspetti tecnici e commerciali delle merci strategiche.



Gruppo di Lavoro “Didattica”
Nel panorama dell’istruzione, è emersa una situazione peculiare: molte attività didattiche sono attualmente sostenute da docenti non strutturati, mentre è stato evidenziato il ruolo di rilievo che i docenti strutturati svolgono nell’insegnamento della storia economica, con alcuni di loro che dedicano un impegno notevole, arrivando a coprire dalle 190 alle 200 ore di insegnamento all’anno.

Questo quadro è stato meticolosamente delineato durante la presentazione, facendo emergere con chiarezza la necessità di condurre un censimento esaustivo di tutti i corsi di studio nelle diverse sedi accademiche. Questo passo è cruciale per ottenere una visione completa della distribuzione degli insegnamenti e per valutare in modo approfondito come la storia economica sia insegnata in diverse istituzioni educative. Questo processo di censimento potrebbe rivelarsi essenziale per identificare eventuali lacune nell’offerta formativa e per garantire che gli studenti abbiano accesso a una varietà di corsi di alta qualità in questo campo di studio.
Va notato che l’83% degli insegnamenti si svolge in italiano, mentre il restante 15% viene condotto in inglese. Questa diversificazione linguistica riflette l’approccio inclusivo all’istruzione e offre agli studenti opportunità per acquisire competenze in entrambe le lingue, ampliando così le loro prospettive e il loro accesso a fonti e risorse internazionali nel campo della storia economica.
Gruppo di Lavoro “Terza Missione”
L’ultima sezione si è concentrata sulla “Terza Missione”, sempre più importante nell’ambito universitario. Questa funzione cerca di condividere cultura, conoscenze e risultati di ricerca al di fuori dell’ambiente accademico, contribuendo alla crescita sociale e culturale del territorio e oltre. In particolare, si è sottolineato il ruolo del public engagement, che mira a diffondere la ricerca accademica anche tra coloro che non sono direttamente collegati all’università. Si è discusso di come ARiSE possa contribuire con iniziative come la produzione di contenuti divulgativi audio-video su temi attuali o nuove interpretazioni della ricerca.

Inoltre, si è evidenziato come le attività di Terza Missione siano sempre più considerate nella valutazione dei docenti da parte degli atenei. Questo include la possibilità di ottenere scatti stipendiali biennali, il supporto per progetti specifici e la progressione di carriera.
In conclusione, ARiSE ha il potenziale per svolgere un ruolo significativo nella diffusione della ricerca e nell’interazione con la società civile attraverso molteplici iniziative, dalla comunicazione sui social alla collaborazione con le scuole. Questo contribuirà non solo alla crescita individuale dei docenti ma anche alla promozione della storia economica come prospettiva di riferimento nell’interpretazione e spiegazione della realtà.
