CfP “Il costo del lavoro in prospettiva storica. Protezione sociale, fiscalità e mercat(i) del lavoro” (deadline 21 luglio 2023)

Il 2 e 3 novembre 2023 si terrà a Pisa, presso la Scuola Normale superiore, un workshop promosso dalla stessa istituzione e dall’Univerisà Italo-Francese e dal centro di studi storici SciencePo dedicato al tema del costo del lavoro in chiave storica.

Introduzione

La seconda globalizzazione ha posto il problema del costo del lavoro come variabile chiave della competitività delle economie. Di fronte all’estensione delle catene del valore e all’emergere di nuovi attori globali in Asia, i governi europei hanno scelto di deregolamentare i mercati del lavoro, contenere la crescita salariale e abbassare il costo del lavoro. Più di recente, la recrudescenza dell’inflazione ha riportato in primo piano i dibattiti degli anni ’70 sulla curva di Phillips e gli effetti del mercato del lavoro sugli aumenti dei prezzi.

L’emergere della centralità dei costi del lavoro sottolinea la necessità di esaminarli come un oggetto storico a lungo termine per comprendere le scelte di politica economica e sociale nel corso del XX secolo. Il salario non può essere ridotto a una variabile di regolazione della domanda e dell’offerta sul mercato del lavoro: è anche uno strumento di selezione e formazione della forza lavoro, oggetto di negoziazione – e, eventualmente, di contesa – tra lavoratori e datori di lavoro, spesso regolamentato e vigilato dallo Stato. Inoltre, durante il ventesimo secolo, la fissazione dei salari è diventata una questione di politica sociale.

Lo sviluppo della protezione sociale e la costruzione dei diritti sociali ha richiesto l’introduzione di contributi sociali sia a carico dei datori di lavoro che dei dipendenti, nonché imposte fortemente progressive sul reddito da lavoro. Il costo del lavoro, inteso sia come salario che come costo indiretto (imposte, contributi e benefici non monetari), è un elemento fondamentale dell’ordine pubblico della seconda metà del Novecento: non solo incide sul processo produttivo e sulla distribuzione del reddito, ma incide anche sulla competitività delle esportazioni, investimenti esteri e sulla creazione e il consolidamento dei mercati interni.

Concepito come primo passo nella preparazione di un numero di rivista o di un’opera collettiva, questo workshop propone una riflessione storica sul costo del lavoro unendo la storia economica, la storia del welfare state e la storia del lavoro. L’obiettivo è quello di contribuire alla comprensione delle problematiche relative al costo del lavoro attraverso lo studio della loro trattazione scientifica, politica e mediatica, affrontata nella loro profondità storica, tenendo conto delle dinamiche politiche, sociali e territoriali diversità dei paesi europei.

Il workshop ha come oggetto le diverse modalità di azione sul costo del lavoro e dei diversi attori coinvolti nella sua regolazione in un approccio multidimensionale, strettamente legato alle più ampie poste sociali e politiche. Discutendo diversi casi di studio europei – le proposte dedicate alla Francia e all’Italia saranno particolarmente apprezzate, così come quelle che sviluppano una prospettiva comparativa e/o transnazionale – mira a cogliere le polemiche politiche intorno al costo del lavoro nell’ambito dei dibattiti sulla “crisi del welfare state”, nozione divenuta comune nel anni ’70 per spiegare lo squilibrio tra l’aumento della spesa e le esigenze di risparmio di bilancio, ma anche la necessità di riorientare i sistemi di protezione sociale nel loro complesso in risposta all’aumento dell’importanza dei nuovi rischi.


Presentazione delle proposte

Gli interessati possono inviare una proposta (in inglese o francese), con un abstract di 100-500 parole e un breve CV, entro il 21 luglio a costo.lavoro.vinci2023@sns.it.

Le proposte, che possono essere focalizzate su cinque argomenti principali descritti ampiamente nella Call for papers, saranno esaminate e selezionati dal comitato scientifico. I fondi della conferenza sono disponibili per sostenere le spese di alloggio e di viaggio.

Le slides presentate nel corso del workshop dovranno essere redatte necessariamente in lingua inglese.

La Call for Papers