
Il primo volume della Cambridge History of Global Migrations, curato da Catia Antunes e Eric Tagliacozzo, documenta le vite e le esperienze delle persone comuni attraverso la lente del movimento e della mobilità umana dal 1400 al 1800. Concentrandosi sulle tipologie più importanti delle migrazioni globali preindustriali, questo volume rivela come questi movimenti abbiano trasformato i percorsi globali della mobilità, i cui impatti sono ancora visibili nelle società di oggi. I casi di studio includono quelli nati dalla domanda di lavoro libero, forzato e non libero, commercio a lunga e breve distanza, sfollamento rurale/urbano, mobilità religiosa e aumento del numero di rifugiati in tutto il mondo. Con trenta capitoli di eminenti esperti del settore, questo autorevole volume è uno studio essenziale e dettagliato di come la migrazione abbia modellato la natura delle interazioni umane globali prima dell’era della globalizzazione moderna. Per maggiori informazioni si veda il sito dell’editore.
Il secondo volume, a cura di Marcelo Borges e Madeline Hsu, invece, presenta una panoramica autorevole delle varie continuità e dei cambiamenti nella migrazione e nella globalizzazione dal 1800 a oggi. Nonostante i cambiamenti rivoluzionari nelle tecnologie della comunicazione, la crescente accessibilità dei viaggi a lunga distanza e la globalizzazione delle principali economie, l’ascesa degli Stati-nazione ha potenziato la regolamentazione dell’immigrazione e le capacità burocratiche di applicazione delle norme che hanno limitato la migrazione. Un tema importante in tutto il mondo nei secoli successivi al 1800 è stata la differenziazione tra lavoratori “qualificati” e “non qualificati”, spesso considerata attraverso una lente razziale; essa è emersa come la principale divisione tra maggiori diritti di immigrazione e cittadinanza per i primi, e il confinamento nello status di migrante temporaneo o non autorizzato per i secondi. Attraverso trentuno capitoli, questo volume valuta ulteriormente la lunga storia globale delle migrazioni e mostra che, nonostante l’aumento dei sistemi disciplinari, il primato delle migrazioni rimane e continua a plasmare i paesaggi politici, economici e sociali di tutto il mondo. Il libro è disponibile qui.

